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MALEDETTI VOI, MERCANTI D’ACQUA!

di Alex Zanotelli

Le decisioni prese in questi giorni, sia dal governo Renzi che dal Parlamento, sulla gestione pubblica dell’acqua, sono di una estrema gravità perché un governo democratico rifiuta quello che il popolo aveva già deciso con il Referendum del 2011.
E’ stato ora diffuso il Testo unico sui servizi pubblici locali, decreto attuativo della Legge Madia n. 124/2015, che si prefigge gli obiettivi di “ridurre la gestione pubblica dei servizi ai soli casi di stretta necessità” e di “garantire la razionalizzazione delle modalità di gestione dei servizi pubblici locali in un’ottica di rafforzamento del ruolo dei soggetti privati.” In questo Testo unico c’è l’obbligo di gestione dei servizi pubblici locali attraverso società per azioni, nonché l’obbligo, ove la società per azioni sia a totale capitale pubblico, di rendere conto delle ragioni del mancato ricorso del mercato ed infine di presentare un piano economico-finanziario sottoscritto da un Istituto di credito. Un segnale più chiaro del totale disprezzo della volontà popolare espressa nel Referendum , non ci potrebbe essere.
A questo si aggiunge il “blitz” di pochi giorni fa, fatto da Renzi-Madia in Commissione Ambiente della Camera, dov’era in discussione la Legge d’iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dell’acqua, che aveva ricevuto nel 2007 oltre quattrocentomila firme, che è stata ripresentata in questa legislatura da un inter-gruppo parlamentare (M5S , Sel e alcuni PD) . Il “blitz” Renzi- Madia è avvenuto il 15 marzo, quando in Commissione Ambiente è stato approvato un emendamento che abroga l’articolo 6 del progetto di legge che definiva il servizio idrico integrato quale servizio pubblico locale privo di rilevanza economica e ne disponeva l’affidamento esclusivo a enti di diritto pubblico, vietando l’acquisizione di quote azionarie. Tutto questo è stato cancellato per volontà del governo Renzi e del PD. Un atto parlamentare questo che costituisce il tradimento totale della volontà popolare espressa nel Referendum del 2011. I deputati M5S e Sinistra Italiana hanno abbandonato i lavori della Commissione, lasciando che fosse approvata dalla sola maggioranza con l’accordo del governo. Il PD si difende dicendo che l’acqua resta pubblica, ma che può essere gestita dai privati! Infatti il nodo centrale è proprio la gestione, perché questo Testo unico e le nuove norme sui servizi locali rendono eccezionale una gestione pubblica e reintroducono “l’adeguatezza della remunerazione del capitale investito”, cancellata dal referendum del 2011. E pensare che Renzi nel 2011, allora sindaco di Firenze, aveva proclamato il suo Sì per l’acqua pubblica!
Quello che sta avvenendo sotto i nostri occhi è di una gravità estrema.
Per questo mi appello a i 26 milioni di italiani/e perché si informino e si mobilitino(sit-in, sensibilizzazione nelle proprie realtà locali) contro la stravittoria del neoliberismo, del mercato, dei profitti e si ribellino scendendo in piazza.
Mi appello ai vescovi italiani perché si esprimano sulla questione acqua, che già il Papa nell’enciclica Laudato Sì ha definito “diritto umano essenziale, fondamentale e universale” anzi ,”come diritto alla vita”.
Mi appello ai preti, perché sensibilizzino i loro fedeli nelle omelie domenicali.
Mi appello alle comunità cristiane, dopo una così forte dichiarazione del Papa sull’acqua, perché ritornino a impegnarsi e a ricongiungersi con il grande Forum Italiano dei Movimenti dell’acqua pubblica, che ha portato nel 2011 alla vittoria referendaria. Dobbiamo ora ottenerne un’altra! Si tratta di vita o di morte per noi e per gli impoveriti. Infatti sia per noi, ma soprattutto per gli impoveriti, è l’acqua (la Madre di tutta la vita) il bene più prezioso, che sarà sempre più scarso per il surriscaldamento del Pianeta. Se permetteremo alle multinazionali di mettere le mani sull’acqua, avremo milioni di morti di sete. La gestione dell’acqua deve essere pubblica, fuori dal mercato e senza profitto, come sta avvenendo a Napoli, unica grande città italiana ad aver obbedito al Referendum.
Diamoci tutti/e da fare perché il nostro governo obbedisca a quanto ha deciso il Popolo italiano nel 2011.

Messina 21 marzo, Ponti di memoria, luoghi di impegno

di Luigi Ciotti

Quest’anno la XXI Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie si svolge a Messina.

Abbiamo scelto Messina per stare vicino a chi – in Sicilia, come in altre regioni – non si rassegna alla violenza mafiosa, alla corruzione e agli abusi di potere. Messina perché pensiamo che, più che di un Ponte sullo Stretto, il nostro Paese abbia bisogno di ponti che allarghino le coscienze e veicolino le speranze, non di certe “grandi opere” …Leggi tutto »

Roma, 23 marzo Ricordando Mons. Romero

Roma 23 marzo ore 16.00 – sala conferenze Fondazione Basso Via Dogana Vecchia 5 la  Fondazione Basso e 24marzo Onlus invitano alla presentazione della Giornata internazionale per il diritto alla verità sulle gravi violazioni dei diritti umani e per la dignità delle vittime. Segue il programma della conferenza stampa.
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Roma, 21 Marzo Cattolici del No

di Raniero La Valle
A nome dei primi firmatari dell’appello dei “cattolici del NO” nel referendum costituzionale, vi ringrazio per aver sottoscritto il documento ed esservi coinvolti nella lotta (nella “lucha” direbbe papa Francesco) per la salvaguardia dei valori supremi della nostra convivenza e della nostra forma di Stato e di governo democratico.
Vi informo che il nostro documento sarà presentato ufficialmente alla stampa e al pubblico lunedì 21 marzo alle 16,30 nella grande sala della Federazione Nazionale della Stampa a Roma, in Corso Vittorio Emanuele 349, da Anna Falcone, Alex Zanotelli, Domenico Gallo, il prof. Nicola Colaianni, l’agenzia Adista e da me.
Tutti voi siete invitati e anzi vi chiediamo di invitare altri a partecipare, soprattutto se residenti a Roma, in modo da avere una prima significativa assemblea. Non solo si dovranno illustrare i contenuti dell’appello, ma si dovrà rispondere a chi certamente sosterrà – come ha già fatto l’Unità del 3 marzo – che non si dovrebbe far riferimento all’essere cristiani quando si lotta per la Costituzione, che è cosa laica e politica. Sarà mlto proficuo nei prossimi mesi discutere questo tema in cui è in gioco la privatizzazione della fede, che chiamano laicità. E’ questo il supremo interesse dello spirito mondano e della religione del denaro, che privatizzando anche la fede, la vogliono neutralizzare rispetto alle battaglie sull’eguaglianza e la giustizia, sull’economia che uccide, sulla salvezza della terra e sul genocidio in corso dei profughi e dei poveri.
Ben altra, invece, è la laicità.
Con l’augurio di un lieto impegno e di un’efficace battaglia, e i più cordiali saluti

Earth Hour a Roma, l’Ora della Terra è arrivata

di WWF Italia

È iniziata l’ora della Terra! Segui l’evento con tutti gli spegnimenti dal mondo su www.oradellaterra.org

Alle 20:30 di oggi 19 Marzo arriverà in Italia, sono previsti oltre 400 spegnimenti e più di 50 cene a lume di candela su tutto il territorio, prepariamoci a spegnere le luci per accendere il cambiamento!

Adesione del mondo dello sport, cene sostenibili e solidali insieme ad Altromercato. Evento centrale a Roma, Fontana di Trevi con Piero Angela e a Milano con “Fa’ la cosa giusta”.

Lo slogan: Spegniamo le luci per accendere il cambiamento

#oradellaterra …Leggi tutto »

Oltraggiano una mendicante nell’indifferenza dei passanti

di Elisa Marincola
E’ semplicemente inaccettabile quello che è successo giovedì scorso a Ponte Sant’Angelo a Roma, in pieno centro storico a due passi da San Pietro, zona ad alta densità di forze dell’ordine e militari: un gruppo di tifosi dello Sparta-Praga, squadra ospite della Lazio nella partita di Europa League, si ferma davanti a una mendicante e due di loro le pisciano addosso, …Leggi tutto »

I papà di Idomeni

di Daniela Oberti, infermiera MSF nel campo di Idomeni
La situazione è sempre più drammatica al campo di Idomeni: più di 12 mila persone, di cui il 50% sono donne e minorenni. Altre 23mila circa sono in altri campi, città o isole della Grecia, tutti in attesa delle decisioni sul “border” dal quale dipenderà la loro sorte.
Dopo ormai dieci giorni di pioggia, freddo e fango, oggi è finalmente tornato il sole. Non l’ho mai desiderato tanto. Ci sono persone ferme al campo da 15, 20 giorni, forse più. Le loro condizioni di salute stanno peggiorando. Chi è sano si ammala per il freddo: tosse, bronchiti, mal di gola, ma anche vomito, diarrea. Chi era già malato, per una patologia cronica, o chi è più debole, come neonati, anziani, disabili, donne incinte, corre grossi rischi!

L’ambulatorio “Free Doctor”
L’ambulatorio è sempre pieno, lavoriamo no-stop, con turni che coprono giorno e notte, 2000 consultazioni a settimana. Il personale aumenta, ma non basta mai, perché nell’ultima settimana i casi gravi, le emergenze da mandare in ospedale sono aumentati: donne incinte che svengono, bambini con convulsioni per la febbre alta, attacchi d’asma, infarti, attacchi di panico.
Perché lasciare queste persone al freddo e far sì che si ammalino? Ci sarebbero state tutte queste emergenze se queste persone fossero state in un riparo caldo e protetto?
Idomeni è una gabbia a cielo aperto, poco spazio, tanta gente, troppa. Ognuno reagisce a modo suo allo stress di questa stretta convivenza, che va a sommarsi al passato violento e all’incertezza del futuro. C’è chi si arrabbia, chi piange, chi si dispera, chi si rifiuta di parlare e mangiare…Io sarei già impazzita…C’è anche si cerca una quotidianità normale: fare legna per il fuoco, giocare a pallone, radersi la barba, fare il bucato, vendere sigarette o pentole.

I papà di Idomeni
Un papà siriano ha portato la sua bimba, di nome Syria, in ambulatorio per un’eruzione cutanea. Lei, bionda e occhi azzurri, era impaurita dai miei guanti. Vengono da Aleppo, il papà mi mostra le braccia piene di cicatrici rosse e mi dice che sono l’effetto delle bombe lanciate sulle loro case dai raid russi un mese fa. “Grazie a Dio siamo vivi: io, mia moglie e i miei quattro figli”, conclude.
È quasi sera quando ci portano un uomo sui 30 anni, incosciente, che delira, serra la bocca e strizza gli occhi. Emette solo versi. Ha le mani e i piedi molto freddi. Lo copriamo con la coperta termica e poi quella di lana. Proviamo pressione arteriosa, frequenza cardiaca, ossigenazione del sangue, glicemia, temperatura: tutto è nella norma. Chiediamo informazioni ai due accompagnatori, due uomini, suoi amici. Ci dicono che da due settimane è nella tenda, non parla e mangia poco. È da solo lui con un bimbo di 3 anni. La moglie è morta in Siria. Cerchiamo di calmarlo, di parlargli piano. Chiamiamo la psicologa che le parla cautamente.
Finalmente apre gli occhi, accetta di stare sul lettino della sala di osservazione e riposare. Dopo poco si addormenta. Come un bambino sfinito dopo aver pianto a lungo. I due amici restano sempre con lui, sono molto preoccupati. Ci chiedono se possiamo fare qualcosa per lui e il suo bimbo. Se possiamo chiedere alle autorità macedoni di aprire il confine per un’eccezione, perché non può restare in questa situazione nel campo. Gli rispondiamo che il “border is closed” e non possiamo fare nulla. Solo offrirgli il supporto dei nostri psicologi.

Sono persone forti
Tante storie, ci sarebbe da scrivere un libro intero. Sono persone forti, penso. A volte mi chiedo come abbiano fatto a sopravvivere nel loro Paese e al viaggio, soprattutto quando vedo anziani, persone in carrozzella senza arti. Non hanno forse già sofferto a sufficienza?
Dovremmo accoglierli dignitosamente, invece i muri e i fili spinati crescono ogni giorno aggiungendo nuova sofferenza alla sofferenza passata. Tutti necessiterebbero di un supporto psicologico. Sono uomini e donne come noi. L’unica differenza tra me e loro è che io ho la fortuna di essere nata e vivere in un Paese in pace. Loro hanno avuto la sfortuna di nascere o aver vissuto nel Paese sbagliato o nel momento sbagliato della Storia.
C’è chi racconta di una Siria bellissima prima della guerra. Vorrebbero tornarci, ma anche laddove non ci sono bombe, mancano ospedali, fornitura di cibo, di beni di prima necessità, scuole, rete idrica, fognaria. Un Paese tutto da ricostruire.E poi c’è chi viene dall’Iraq: insicurezza e attentati continui, la paura dell’ISIS. E chi viene dall’Afghanistan? E la Somalia? L’Etiopia? La Libia? L’elenco purtroppo è lungo…

Un’Europa che sappia accogliere
Ogni giorno auto di greci e volontari da ogni dove arrivano con vestiti, pannolini, pane, giocattoli… credo che questa sia la vera Europa: persone che capiscono la sofferenza altrui e cercano di mettere una toppa laddove qualcuno ha dato uno strappo. Voglio credere nella forza dell’uomo, capace di ‘compatire’ l’altro, di andare oltre le decisioni politiche e del filo spinato.
Il futuro non promette bene in merito a guerre, dittature, disuguaglianze e limitazione della libertà. Le persone, quindi, saranno sempre più obbligate a scappare, in cerca di una vita migliore, sicura, tranquilla per sé e i propri figli. Dobbiamo essere pronti a creare un terreno ospitale. Queste persone potevamo essere noi. Incontro anche infermieri, medici siriani che parlano bene l’inglese, mi dicono chiaramente il loro problema di salute, il farmaco di cui necessitano. È come parlare con dei colleghi dell’ospedale di Bergamo, li sento molto vicini per studi fatti e lavoro svolto. Spesso mi chiedono se possono rendersi utili per aiutare come volontari nell’ambulatorio.
In questa festa del papà penso ai due papà siriani incontrati, ma anche a tutti gli altri che si sentono la responsabilità di offrire un luogo sicuro e un futuro dignitoso alla loro famiglia: a quei papà che a volte piangono in ambulatorio, che sono preoccupati per la febbre del loro bambino, che cercano un posto nella tenda riscaldata, che fanno la lunga fila sotto la pioggia per prendere il cibo e poi la fila per le coperte…

Accordo Ue-Turchia, un colpo di proporzioni storiche ai diritti umani

di Amnesty Italia

Un colpo di proporzioni storiche ai diritti umani“. Secondo Amnesty International, il “doppio linguaggio” collettivo dei leader europei non riesce a nascondere le enormi contraddizioni dell’accordo siglato venerdì 18 marzo tra Unione europea e Turchia sulla gestione della crisi dei rifugiati. …Leggi tutto »

È legge: il 3 ottobre Giornata della Memoria e dell’Accoglienza

di Comitato 3 ottobre

A presiedere l’aula c’è il leghista Roberto Calderoli. È lui a dire che il Senato approva, poi scuote il campanello e chiude la seduta. Solo guardare lui che aveva chiamato “orango” il ministro Cecile Kyenge, è già una vittoria o almeno una bella soddisfazione. I 9 voti contrari sono del suo gruppo, ma sono pochi. Dalle undici del mattino del sedici marzo 2016 la Giornata della Memoria per le vittime delle migrazioni è legge dello Stato. Verrà celebrata il 3 ottobre e servirà a ricordare, a programmare un lavoro lungo un anno in tutte le scuole per cercare di capire e di conoscere le storie delle persone che vengono dal mare. …Leggi tutto »

Continua in Egitto la repressione contro persone e organizzazioni che difendono i diritti umani

di Francesca Chiavacci, presidente nazionale Arci

Due persone appartenenti allo staff del Cairo Institute for Human Rights Studies hanno ricevuto nei giorni scorsi un mandato a comparire domani 16 marzo davanti al giudice investigativo in relazione alla inchiesta 173 del 2011.
Il Cairo Institute for Human Rights Studies è una delle più autorevoli organizzazioni indipendenti per i diritti umani egiziana. Ha uffici al Cairo, Tunisi, Bruxelles e Ginevra. È accreditata presso le Nazioni Unite. Coordina il Forum nazionale delle ONG per i diritti umani egiziane. …Leggi tutto »