Archives

Manifestazione macchiata con il sangue: le forze dell’ordine uccidono 12 persone

di Luca Mershed (Italians for Darfur)

 

Nella regione del Darfur, il nuovo anno si è aperto con un fatto gravissimo riguardo al tema dei diritti umani: durante una manifestazione nello Stato dell’Ovest Darfur le forze di sicurezza hanno sparato su dei manifestanti uccidendone 12. Questo preoccupante fatto avviene nonostante che da mesi si stia discutendo un processo di pace tra le parti in conflitto (Governo e diversi gruppi ribelli dislocati nella regione del Darfur).

…Leggi tutto »

La poesia è un crimine. Diciamo no alla condanna a morte di Ashraf Fayadh

Di Elisa Marincola

Come spesso succede, Internazionale, dal suo sito diventato ormai punto di riferimento per chi cerca un’informazione non ideologica e di respiro internazionale, rilancia una vicenda gravissima, che un paio di mesi fa aveva acceso l’indignazione di tutti e poi velocemente caduta nel dimenticatoio. Ashraf Fayadh, artista e uomo di cultura poliedrico di famiglia palestinese ma nato e cresciuto in Arabia Saudita, è in carcere da oltre due anni per una sua raccolta di poesie considerate opera di apostasia, offese alla moralità e ateismo dalle autorità religiose del paese.

…Leggi tutto »

Ancora bombe su un ospedale di Medici Senza Frontiere

Di Daniela de Robert

Ancora bombe su un ospedale di Medici Senza Frontiere. Questa volta a Shiara nel nord dello Yemen, nella zona di Rezeh nella provincia di Saada. Quattro i morti accertati, una decina i feriti e ingenti i danni alla struttura.
Il 2016 in Yemen inizia così, come si era concluso il 2015: con le bombe sugli ospedali, sul personale, sui feriti e i malati, sulla popolazione civile. Il 27 ottobre era stata la volta dell’ospedale di Haydan, distrutto da un bombardamento aereo della coalizione guidata dall’Arabia Saudita. Il 3 dicembre le forze della coalizione avevano colpito il centro di salute a Taiz.

…Leggi tutto »

Sunniti contro sciiti o persiani contro arabi?

Di Riccardo Cristiano (Il mondo di Annibale)

L’uso della religione a fini di potere non è una novità. Ma quello che sta accadendo tra Arabia Saudita e Iran lo dimostra nel modo più eclatante e doloroso. Doloroso perché nonostante la sua evidenza troppi sembrano propensi a nascondere la testa sotto la sabbia.
Sono più di mille anni che l’ostilità tra arabi e persiani regola il Medio Oriente. E cosa stanno facendo iraniani e sauditi se non cercare di impossessarsi delle due anime dell’islam, il sunnismo e sciismo, per impossessarsi delle opposte prospettive imperiali?

…Leggi tutto »

Il 5 gennaio 1984 veniva ucciso Pippo Fava

di Giuseppe Giulietti

 

“Un giornalismo fatto di verità aiuta a combattere la corruzione”, bisogna ripartire da queste parole per comprendere il senso della vita di Pippo Fava, giornalista, scrittore, drammaturgo, uomo di cinema e di mille altri talenti, ammazzato dalla mafia il 5 gennaio del 1984. Oggi quasi tutti lo onorano, ma la sua vita fu segnata da contrasti, aggressioni, tentativi di diffamazione, assalti di ogni tipo con l’obiettivo di fermare le sue inchieste e le battaglie civili condotte con i suoi amici e collaboratori di sempre, per citarne solo alcuni, da Riccardo Orioles a Michele Gambino, da Antonio a Roccuzzo ai figli Claudio ed Elena, recentemente scomparsa.

…Leggi tutto »

Messico, 100 sindaci massacrati negli ultimi anni

di Pino Scaccia

Basterebbero le cifre per dare l’idea della drammaticità della situazione. I narcos in Messico sono talmente potenti che cercano addirittura la strada del dialogo politico. Puntano sul sangue e sono colpiti senza pietà tutti quelli che non si fanno comprare: amministratori, poliziotti e giornalisti. Dieci i reporter assassinati l’anno scorso, ma addirittura 65 negli ultimi cinque anni. Con una violenza inaudita, come è successo l’estate scorsa a Ruben Espinosa, famoso giornalista investigativo, ucciso dopo tremende torture.

…Leggi tutto »

A Senigallia, l’8 e 9 gennaio: “Global Threats/Glocal Education”

di Tavola della pace

 

Come si ferma una guerra? Come si vince il terrorismo? Dopo Parigi cosa cambia? A queste ed altre domande si cercherà di dare risposta nel corso del “Global Threats – Glocal Education”, evento formativo in programma a Senigallia l’8 e 9 gennaio 2016.
Ad organizzare il Corso di formazione e ricerca per insegnanti, dirigenti scolastici, amministratori locali e operatori sociali dedicato all’educazione per una cittadinanza responsabile di fronte alle sfide globali sono Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la pace e i Diritti Umani; Rete nazionale delle scuole per la pace e i diritti umani; Rivista “San Francesco Patrono d’Italia”; Tavola della pace; Assemblea Legislativa delle Marche; Comune di Senigallia; Ufficio Scolastico Regionale delle Marche; ITCG “E.F. Corinaldesi”, Senigallia; Programma nazionale “Pace, fraternità e dialogo. Sui passi di Francesco” 2013-2016 e Programma nazionale “Dalla Grande Guerra alla Grande Pace” 2014-2018.
Location: Senigallia, Rotonda a mare, piazza della Libertà, lungomare di Levante.

…Leggi tutto »

L’esecuzione di massa, attesa, in Arabia saudita e i silenzi colpevoli di chi non sempre vuole vedere

di Antonella Napoli (Italians for Darfur)

 

Sapevamo da tempo che i carnefici dell’Arabia Saudita avrebbero iniziato il nuovo anno con un’esecuzione di massa. Ma la circostanza che alcuni dei 47 giustiziati, tra cui lo sceicco sciita Nimr al Nimr, fossero dei terroristi o semplicemente ritenuti tali, vista la volatilità delle imputazioni e dei processi sommari ai quali sono stati sottoposti, ha messo la sordina quanto tutti, quanto meno chi segue le vicende legate alle violazioni dei diritti umani, ci aspettavamo. Tranne Articolo 21 che con un pezzo della sottoscritta un mese fa, il 2 ottobre, denunciava questo e altri orrori sauditi che non si poteva né doveva ignorare.
Oggi la cortina di silenzio si è improvvisamente dissipata. In molti ricordano che il 2015 è stato un anno particolarmente impegnativo per i boia del regno di re Salman bin Abdulaziz Al Saud: sono state decapitare quasi il doppio delle persone rispetto al 2014, 158 contro le 90 dell’anno precedente. Il record degli ultimi vent’anni, come segnalato da varie organizzazioni per i diritti umani.

…Leggi tutto »

Vinci l’indifferenza e conquista la pace!

Di Flavio Lotti
Coordinatore della Tavola della pace

 

“Vinci l’indifferenza e conquista la pace!” Nel primo giorno dell’anno nuovo, Papa Francesco non ci chiede di dedicare una giornata alla pace ma di reagire al grande male che sta corrodendo le nostre vite e il nostro tempo: l’indifferenza.
Contro l’indifferenza hanno già tuonato in tanti nel corso della storia, laici e religiosi, credenti e non credenti: “Il mondo non è minacciato dalle persone che fanno il male, ma da quelle che lo tollerano” disse un giorno Albert Einstein dopo aver visto crescere il nazismo e la seconda guerra mondiale. “Non ho paura della cattiveria dei malvagi ma del silenzio degli onesti” dichiarò Martin Luther King di fronte alla violenza del Ku Klux Klan. “L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera.” Scrisse Antonio Gramsci nel lontano 1917. “Ciò che avviene, non avviene tanto perché alcuni vogliono che avvenga, quanto perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia fare, lascia aggruppare i nodi che poi solo la spada potrà tagliare, lascia promulgare le leggi che poi solo la rivolta farà abrogare, lascia salire al potere gli uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare.”
Papa Francesco amplifica queste denunce con un’esortazione personale, diretta a ciascuno di noi: “Non abbandonatevi alla rassegnazione e all’indifferenza!”

…Leggi tutto »

Attentato a Mogadiscio contro Omar Faruk Osman

Di Shukri Said (Associazione Migrare)

 

Omar Faruk Osman, segretario generale del Sindacato dei Giornalisti somali (Nusoj), è sfuggito oggi a Mogadiscio ad un attentato nel quale è rimasta gravemente ferita la sua guardia del corpo e due passanti.
Un testimone ha riferito che uomini armati rimasti sconosciuti, che viaggiavano a bordo di un furgoncino senza targa, hanno sbarrato la strada all’auto sulla quale viaggiava Omar Faruk Osman. Mentre l’auto di Faruk transitava nella zona di Taleeh, ritenuta tranquilla, dal furgoncino è partita una girandola di proiettili diretti verso la parte anteriore dell’auto occupata dall’autista e dalla guardia del corpo che ha fatto da scudo ad Omar Faruk Osman che sedeva sul sedile posteriore.
Le modalità dell’attentato sono molto lontane dalle tecniche terroristiche degli Al Shabab e ricordano assai più da vicino quelle mafiose.

…Leggi tutto »