Attentato a Mogadiscio contro Omar Faruk Osman

30 Dicembre 2015

Di Shukri Said (Associazione Migrare)

 

Omar Faruk Osman, segretario generale del Sindacato dei Giornalisti somali (Nusoj), è sfuggito oggi a Mogadiscio ad un attentato nel quale è rimasta gravemente ferita la sua guardia del corpo e due passanti.
Un testimone ha riferito che uomini armati rimasti sconosciuti, che viaggiavano a bordo di un furgoncino senza targa, hanno sbarrato la strada all’auto sulla quale viaggiava Omar Faruk Osman. Mentre l’auto di Faruk transitava nella zona di Taleeh, ritenuta tranquilla, dal furgoncino è partita una girandola di proiettili diretti verso la parte anteriore dell’auto occupata dall’autista e dalla guardia del corpo che ha fatto da scudo ad Omar Faruk Osman che sedeva sul sedile posteriore.
Le modalità dell’attentato sono molto lontane dalle tecniche terroristiche degli Al Shabab e ricordano assai più da vicino quelle mafiose.


Omar Faruk Osman appena ieri, in un’intervista rilasciata a Radio Shabelle, si era schierato contro la legge sulla libertà di espressione che il Parlamento somalo sta discutendo in questi giorni definendola una legge liberticida che imbavaglia la stampa libera.
Ferma condanna dell’attentato, unitamente all’invito alle autorità somale a proteggere i giornalisti, è immediatamente arrivata da Giuseppe Giulietti e Raffaele Lorusso, rispettivamente Presidente e Segretario della FNSI. Il Consigliere Franco Siddi ha espresso solidarietà e vicinanza all’amico Omar Faruk Osman.
Il regime di Hassan Sheikh Mohamud che, imitando la Turchia che tanto peso ha in Somalia, si è già distinto per la persecuzione della libera stampa con arresti e distruzione degli apparati trasmettitori, tenta oggi di legittimare la propria azione contro la libertà di espressione pretendendo che il Parlamento autorizzi la legge bavaglio in vista delle elezioni che si terranno nel Paese la prossima estate ed alle quali lo stesso Hassan Sheikh Mohamud si è ricandidato per la guida del Paese.
Questi inaccettabili propositi di conculcare l’opposizione – che chiediamo vivamente al Presidente del Parlamento Federale Mohamed Sheikh Osman Jawari di respingere – sono già stati oggetto dell’azione di contrasto della stampa italiana con le manifestazioni della FNSI del marzo 2014 e del giugno 2015 in favore degli esponenti di Shabelle Media Network, più volte arrestati e condannati insieme a Fadumo Abdulqadir Hassan, la giornalista di Kasmo Radio violentata da esponenti della polizia politica somala.
È necessario che la comunità internazionale eserciti la propria influenza sui vertici somali contrari alla libertà di espressione correndo il rischio, altrimenti, di avallare un altro regime dittatoriale del quale il mondo non ha affatto bisogno.