Sudan, con Turabi muore ultimo baluardo opposizione

8 Marzo 2016

di Luca Mershed (Italians for Darfur)

Hassan al-Turabi, il leader dell’opposizione al Governo, che ha giocato un ruolo chiave nel colpo di Stato del 1989 portando al potere l’attuale presidente Hassan Omar al-Bashir e che un tempo ha ospitato Osama bin Laden, è morto sabato all’età di 84.


Al-Turabi ha sostenuto movimenti radicali nel 1990, invitando bin Laden e il suo vice Ayman al-Zawahri in Sudan e facendo reagire la comunità internazionale con pesanti sanzioni economiche sul Paese che continuano, al giorno di oggi, a vigere. Una volta ha chiamato gli Stati Uniti “l’incarnazione del diavolo” ed ha considerato bin Laden come un eroe: tutto ciò ha provocato gravi conseguenze per il Sudan.
Nel 1999, Al-Bashir lo ha rimosso come Presidente del Parlamento, dopo aver sostenuto una legislazione volta a frenare i poteri del Presidente. A causa di ciò ha formato il Partito d’opposizione del Congresso Popolare ed ha iniziato a supportare i ribelli nel sud del Sudan e nel Darfur. Al-Turabi è stato imprigionato in varie occasioni ed ha trascorso più di due anni agli arresti domiciliari (2001-2003).
Figlio di un giudice religioso e nato nel 1932 nello Stato nord-orientale di Kassala, al-Turabi è stato uno studioso dell’Islam per tutta la vita. È stato tra i pochi studiosi islamici a sostenere che le donne musulmane potessero sposare uomini cristiani o ebrei.
Al-Turabi ha ottenuto una laurea in legge presso l’Università di Khartoum, ed in seguito ha studiato in Gran Bretagna prima di ottenere un dottorato di ricerca alla Sorbona di Parigi nel 1964. Oltre alla lingua araba era fluente in inglese, francese e tedesco.
Si era unito ai Fratelli Musulmani in Sudan riuscendo a diventare il loro leader nel 1969 anche se il gruppo è stato sciolto in seguito ad un colpo di Stato militare che ha portato Jaafar al-Nimeiri al potere. Mel 1977, Al-Turabi si è riconciliato con al-Nimeiri che gli ha assegnato la carica di procuratore generale due anni più tardi.I due hanno rintrodotto nuove norme ma si sono concretizzate solo dopo che al-Bashir è salito al potere attraverso un colpo di Stato sostenuto dal Fronte Islamico Nazionale (NIF) dello studioso, che ha iniziato a far rispettare le nuove norme.
“Lo stato di polizia e le milizie del NIF hanno commesso molti abusi dei diritti umani, tra cui esecuzioni sommarie, torture, maltrattamenti, detenzioni arbitrarie, negazione della libertà di parola, di riunione e religione”, Human Rights Watch ha così definito quel periodo.
Al-Turabi “ha portato alla creazione della Polizia di Stato del NIF e le milizie associate al NIF per consolidare il proprio potere e prevenire una rivolta popolare”, ha detto l’organizzazione per i diritti umani.
È stato anche un accanito sostenitore degli jihadisti. In un’intervista del 1998 con l’Associated Press, al-Turabi aveva affermato che i bombardamenti all’Ambasciata degli Stati Uniti in Kenya e Tanzania di quell’anno erano “comprensibili”.
Al-Turabi ha poi adottato una posizione più moderata, presentandosi come un leader dell’opposizione a favore di un cambiamento democratico e come sostenitore delle comunità periferiche in Sudan. Agli occhi di molti, però, era visto in mal modo per il suo sostegno passato ai due dittatori militari. Molti dei liberali del Sudan lo considerano, almeno in parte, responsabile per le restrizioni severe e che limitano le libertà personali che governano il Paese oggi.
Si è spento al Royal Care International Hospital nella Capitale, Khartoum. È stato portato al reparto di terapia intensiva dell’ospedale il sabato dopo aver perso conoscenza nel suo ufficio: è morto di arresto cardiaco.
Il Partito del Congresso Popolare di Al-Turabi ha detto che al-Bashir ed altri funzionari del Governo di alto rango avevano visitato l’ospedale senza fornire ulteriori dettagli.
La TV di Stato Sudanese ha interrotto la sua programmazione regolare ed ha mandato in onda una recitazione di lutto del Corano, mentre la folla si è precipitata a casa di al-Turabi per offrire le loro condoglianze.