UNICEF/Yemen: ogni giorno 6 bambini vengono uccisi o feriti; reclutati per combattere bambini anche di 10 anni
di Andrea Iacomini (Portavoce UNICEF)
29 marzo 2016 – Secondo il nuovo rapporto dell’UNICEF lanciato oggi sull’infanzia in Yemen (“Childhood on the Brink”), ogni giorno, in media almeno 6 bambini sono stati uccisi o feriti. L’UNICEF ha potuto verificare 1.560 gravi violazioni dei diritti dei bambini. Secondo il rapporto, solo lo scorso anno, oltre 900 bambini sono stati uccisi e oltre 1.300 feriti. Questi numeri sono quasi 7 volte superiori rispetto a quelli del 2014.
L’UNICEF ha verificato più di 50 attacchi contro scuole; i bambini sono stati uccisi a scuola o lungo la strada per raggiungerla. I numeri reali di tutte le violazioni contro i bambini in Yemen sono probabilmente molto più alti.
Il brutale conflitto e il rapido deterioramento della situazione umanitaria stanno devastando le vite dei bambini dello Yemen e hanno portato il paese ad un punto di collasso. “I bambini stanno pagando il prezzo più alto per un conflitto che non hanno voluto. Sono stati uccisi o feriti e tutti quelli sopravvissuti rischiano di perdere le proprie vite. I bambini in Yemen non sono al sicuro in nessun luogo. Anche giocare e dormire è diventato pericoloso,” ha dichiarato Julien Harneis Rappresentante UNICEF in Yemen.
Con l’acuirsi della guerra, il reclutamento e l’uso dei bambini nei combattimenti continua ad aumentare. I bambini stanno prendendo parte ai combattimenti con ruoli sempre più attivi: sono ai checkpoint e maneggiano armi. L’anno scorso, l’UNICEF ha verificato 848 casi di bambini reclutati. Quelli più piccoli reclutati nei combattimenti avevano 10 anni.
Secondo gli ultimi dati, 63 strutture sanitarie sono state attaccate o danneggiate, molte altre non hanno più equipaggiamenti medici, forniture e personale, così come sporadicamente l’elettricità.
L’interruzione dell’afflusso di cibo e del carburante come conseguenza delle violenze e delle restrizioni alle importazioni hanno paralizzato la fornitura di servizi di base in tutto lo Yemen.
Secondo l’UNICEF, ulteriori 10.000 bambini sotto i 5 anni potrebbero essere morti lo scorso anno per malattie prevenibili, a causa del deterioramento dei servizi sanitari, comprese le vaccinazioni e il trattamento di diarrea e polmonite. Questi numeri si aggiungono ai circa 40.000 bambini che ogni anno muoiono in Yemen prima del quinto compleanno.
Lo Yemen è il paese più povero nella regione ed uno dei più poveri del mondo, ed è stato spinto sull’orlo della devastazione. Circa 10 milioni di bambini – l’80% dei bambini del paese – hanno adesso urgente bisogno di assistenza umanitaria. Oltre 2 milioni di bambini sono a rischio di malattie diarroiche e 320.000 sono a rischio di malnutrizione acuta grave.
Nonostante le violenze, i limitati accessi e la mancanza di fondi, l’UNICEF e i suoi partner hanno garantito programmi nutrizionali, accesso all’acqua potabile e vaccini per milioni di bambini e donne colpiti dalle violenze.
“Abbiamo bisogno di velocizzare la distribuzione degli aiuti umanitari e continuare a salvare le vite e i sogni dei bambini che vogliono crescere e studiare”, ha continuato Harneis. “E’ una corsa contro il tempo”.
L’UNICEF rinnova il suo appello a tutte le parti in conflitto affinché mettano fine alla guerra in Yemen e venga raggiunto un accordo politico. Mentre la ricerca della pace continua, sono necessarie urgenti misure:
– Tutte le parti in conflitto devono rispettare il diritto internazionale nei conflitti e interrompere subito gli attacchi ai civili e alle infrastrutture, comprese le scuole, gli ospedali e le strutture idriche.
– Tutte le parti devono cessare di reclutare e utilizzare i bambini nei combattimenti. Tutti i bambini reclutati con ruoli di combattimento o come aiutanti devono essere immediatamente rilasciati.
– Tutte le parti devono garantire accesso umanitario senza ostacoli e incondizionato per tutti i bambini ovunque essi siano nel paese, comprese le aree tagliate fuori dal conflitto.
– L’UNICEF e i suoi partner hanno urgente bisogno di fondi. Ad oggi, l’UNICEF ha ricevuto solo il 18% dei 180 milioni di dollari richiesti per il 2016.
“Lo Yemen era già un paese fragile per via di decenni di conflitti ad intermittenza e scarso sviluppo. Purtroppo i bambini ne hanno sempre dovuto sopportare il peso. Senza una conclusione di questa guerra, il paese rischia di diventare uno stato che ha fallito con conseguenze di vasta portata e su lungo termine per i bambini e le loro famiglie”, ha dichiarato Peter Salama, Direttore regionale per Medio oriente e Nord Africa.
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