‘Poverty is sexist’, nuova campagna One

12 Giugno 2016

di Antonella Napoli

Il campionato europeo di calcio ‘Euro 2016’ è partito. Tanti goal importanti sono già stati segnati. Ma il più avvincente è stato quello messo a segno alla vigilia dell’importante kermesse sportiva dagli Youth Ambassadors di ‘ONE’, organizzazione fondata da Bono Vox e sostenuta da oltre 7 milioni di membri che operano con campagne e attività di sensibilizzazione per combattere la povertà
Duecentocinquanta giovani si sono ritrovati questa settimana a Parigi per ‘disegnare’ un enorme campo di calcio ‘umano’ nel centro della capitale francese e denunciare che la povertà è sessista. Obiettivo del flash-mob era quello di chiedere ai leader mondiali di garantire a donne e ragazze pari opportunità e strumenti degli uomini e investire su di loro per favorire lo sviluppo delle società di cui sono espressione.
Tra i giovani protagonisti di questo evento anche Federico Sarri, 22 anni, nato a Magenta e residente a Corbetta e Chiara De Carlo, ventiduenne originaria di Nardò, attualmente a Londra, e molti altri italiani accorsi insieme a centinaia di attivisti provenienti da varie parti dell’Europa e dell’Africa per manifestare a margine del forum dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico riunitosi giovedì scorso a Parigi.
Rappresentanti di oltre 50 nazioni, vestiti di bianco, i 250 giovani hanno formato un enorme rettangolo di circa 700 metri quadrati contornato da striscioni su cui campeggiava il messaggio: “La povertà è sessista. Non lasciamo donne e bambine a bordo campo”.
Grazie alla loro caparbietà sono riusciti a incontrare ministri e rappresentanti di governo e a portare le richieste all’attenzione di alcuni tra i paesi più ricchi del mondo.
Più che promesse, gli Youth Ambassadors di ONE chiedono ai leader mondiali di agire concretamente.
Una delle prime opportunità per dimostrare che è possibile eliminare la povertà estrema e le discriminazioni di genere è il rifinanziamento del Fondo Globale per la lotta contro l’AIDS, la tubercolosi e la malaria, stabilito nel corso del G20 a settembre in Canada.
“Noi Youth Ambassadors abbiamo un messaggio per i politici – sottolinea Federico Sarri, tra i 40 italiani presenti a Parigi – vogliamo azioni concrete per costruire un mondo migliore e con meno ingiustizie. Siamo andati a Parigi per incontrarli e portare il nostro messaggio di persona. La percentuale di persone che vive nella povertà estrema si è ridotta del 66% tra il 1990 e il 2012, in buona parte grazie alla cooperazione allo sviluppo. Siamo a buon punto, ma tutto questo non basta: possiamo raggiungere l’obiettivo di eliminare la povertà estrema solo se i leader del mondo daranno priorità ad investimenti verso ragazze e donne”.
La campagna ‘Poverty is Sexist’ vuole evidenziare che povertà e
discriminazione di genere sono interconnessi.
Oggi, 62 milioni di ragazze al mondo non ricevono un’educazione, in Africa tre adolescenti su quattro che hanno contratto l’HIV sono ragazze e una donna in Sierra Leone ha un rischio 183 volte maggiore di una gestante in Svizzera di morire durante il parto.
Ognuno di noi può fare qualcosa per provare a cambiare questo stato di cose chiedendo all’Italia di giocare la sua parte e rifinanziare il Fondo Globale firmando la petizione su https://act.one.org/sign/fight_AIDS_TB_Malaria.