Solidarietà e amicizia, bimbi saharawi accolti in Italia.

20 Luglio 2016

Anche quest’anno i bambini saharawi, che durante l’anno vivono nei campi profughi nel Sahara Occidentale in Algeria, trascorreranno in Italia il periodo estivo.
Ieri, un gruppo di tredici di loro è stato ospitato al Senato della Repubblica.
I piccoli e i loro accompagnatori sono stati accolti in sala Nassiriya dal senatore Stefano Vaccari, presidente dell’Intergruppo parlamentare di amicizia con il popolo saharawi, dalla senatrice Silvana Amati e da Francesca Chiavacci, presidente nazionale dell’ARCI e da Omar Mih.
“L’iniziativa – ha ricordato il senatore Vaccari nel corso della conferenza stampa – è stata possibile grazie alla collaborazione con la Repubblica Democratica saharawi e la Rappresentanza del Fronte Polisario in Italia. L’intergruppo lavora da tre anni per sensibilizzare l’opinione pubblica su alcuni temi, oggi si tratta dell’accoglienza nel nostro Paese”.
“E’ sempre emozionante incontrare i bambini e le bambine Saharawi, ospitati per le vacanze in Italia grazie al lavoro di associazioni e comitati, dei volontari, degli Enti locali, delle iniziative di amicizia e dei gemellaggi. Già dagli anni della mia esperienza politica nella Regione Marche, e ora attraverso l’Intergruppo parlamentare di amicizia, sostengo con convinzione il diritto all’autodeterminazione del popolo Saharawi, oggetto peraltro di una solidarietà politica trasversale in Italia, ma anche in Europa e in ambito internazionale. Continueremo a lavorare perché l’Italia si impegni su questo tema nell’ambito del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, nella speranza di poter festeggiare dei progressi concreti con i bambini che verranno in visita il prossimo anno.”
Durante la conferenza non si è parlato solo del progetto di accoglienza dei bambini nel nostro paese per il periodo delle vacanze estive, grazie alla rete di solidarietà ANSPS, ma anche di una pubblicazione dell’Arci a sostegno della causa saharawi.
La presidente nazionale dell’associazione, vicina da sempre al popolo saharawi, ha promosso il 20 giugno scorso La campagna nazionale “#Saharalibre”.
“L’iniziativa è volta a sensibilizzare e sollecitare la solidarietà politica al popolo Saharawi – ha spiegato Chiavacci – per risvegliare la coscienza civile su una delle cause di ingiustizia globale più rilevanti del secolo breve: l’indipendenza e la libertà del popolo saharawi”.
In vista del seggio che l’Italia occupera’
al Consiglio di Sicurezza dell’Onu il prossimo anno, Omar Mih,
della Rappresentanza del Fronte Polisario in Italia, lancia un
appello alle autorita’ di Roma per “sostenere la soluzione
pacifica della questione Saharawi, facendo la differenza nel
processo di stabilizzazione del Nord Africa”.
La visita dei bambini saharawi in vacanza, come ogni anno da quasi 30 anni nel nostro Paese è stato dunque un momento importante per richiamare l’attenzione sulla questione della contesa tra Marocco e Rasd dei territori occupati del Sahara Occidentali.
“I bambini che vengono accolti in Italia sono qui per le vacanze ma non solo- spiega Omar Mih- Possono accedere ad accertamenti medici e a una dieta alimentare migliore, ma anche ricevere una ‘educazione alla pace’: si puo’ mostrare loro che il mondo non e’ solo guerre, bensi’ esistono altre terre, altri popoli, religioni, culture, che vivono in pace, e questa e’ un’esperienza importante”.
Il Rappresentante del Fronte ricorda come l’ultimo periodo è stato denso di avvenimenti per il suo popolo.
Il 31 maggio è venuto a mancare il loro leader storico, Mohammed Abdelaziz, figura di cui Mih ha sottolineato l’importanza poiché “ha garantito l’unità del movimento Polisario e ha creduto che la via a una soluzione pacifica si basa sul dialogo”.
Nell’ultimo congresso del Fronte, a luglio, è stata ribadita la volontà dei suoi membri “a dare
continuita’ a questa linea politica” e ad affidarsi “alla diplomazia internazionale per raggiungere il diritto all’autodeterminazione”.
Il rappresentante in Italia del Fronte Polisario ha auspicato, infine, che si realizzi presto il referendum che sancisca il destino del popolo Saharawi, chiesto dalle Nazioni Unite da ben 26 anni fa.
La tensione tra le parti contraposte è sempre più alta. Pochi giorni fa i capi di Stato africani riuniti a Kigali, in Rwanda, per il vertice dell’Unione Africana hanno ribadito il diritto all’autodeterminazione del popolo saharawi e condannato le violazioni dei diritti umani nei territori occupati e lo sfruttamento delle risorse naturali, suscitando la rabbiosa reazione del Marocco che continua a pretendere l’esclusivo controllo di tutto il Sahara occidentale confinante con il Regno.