di Elisa Marincola
La notizia più importante di queste giornate di confusione e paura diffusa è arrivata dal mondo musulmano ed è una buona notizia: l’appello dei religiosi alle proprie comunità per andare a pregare nelle chiese cristiane, come omaggio a padre Jacques Hamel, massacrato da due balordi autoproclamatisi miliziani dell’Isis, ma anche e soprattutto per dare un segnale univoco di fratellanza con le altre fedi ora nel mirino del califfato. E, forse, anche per ricordare che la stragrande maggioranza di morti vittime del terrore islamista sono gli stessi musulmani. …Leggi tutto »
di Fernando Cancedda
Dovrebbe apparire ovvio, ma non lo è. Il terrorismo è per definizione un’azione dimostrativa, che si propone come obiettivo principale di suscitare emozioni e sentimenti sia nelle popolazioni colpite che tra i fanatici che ne apprezzano l’uso. Reazioni di paura e di vendetta nelle prime, di soddisfazione e di orgoglio nei secondi. …Leggi tutto »
di Elisa Marincola
Poche righe, perché oggi non possiamo evitare di richiamare alla riflessione. Proprio oggi, che sembra vitale inseguire l’ultimo aggiornamento che arriva dalla capitale d’Europa, colpita dall’interno. …Leggi tutto »
di Riccardo Cristiano
Marzo è un mese importantissimo per il Levante. Il 14 marzo più di ogni altro giorno del mese. Infatti il 14 marzo del 2005 più di un milione di libanesi, su tre milioni, scendevano in piazza per la loro rivoluzione nonviolenta, nel nome del sangue versato un mese prima dal loro premier, Rafiq Hairir, e altri 22 che viaggiavano con lui per le strade di Beirut. …Leggi tutto »