Archives

Spotlight, il più bel mestiere del mondo

di Elisa Marincola

 

Il giornalismo, quando è fatto bene, è un gran bel mestiere. Lo abbiamo scritto decine di volte, è la base per una sana cittadinanza in grado di comprendere la realtà circostante, fare scelte consapevoli, in politica, in economia come nei consumi, nella società e nella cultura, persino nella vita affettiva; consente a chi lo svolge di conoscere mondi e persone anche molto distanti da sé, certe volte dietro l’angolo di casa, raccontare le loro storie, condividere con lettori e spettatori i loro sentimenti, fino a dar loro la voce che nella vita quotidiana non riescono a conquistare. …Leggi tutto »

Conoscere e spiegare le guerre dei nostri giorni – Seminario nazionale a Udine

Terza guerra mondiale, iper-terrorismo, stragi che si ripetono tutti i giorni,… cosa sta succedendo? La guerra è ormai entrata nella nostra vita quotidiana. Come possiamo difenderci? Ogni giorno migliaia di persone in fuga dalla guerra arrivano in un’Europa spaventata che innalza nuovi muri. E noi come reagiamo? Perché oscilliamo tra indifferenza e isteria? Cosa dobbiamo fare per non essere travolti?
A queste domande difficili cercherà di rispondere il “Seminario nazionale di studio, formazione e ricerca” che si terrà sabato prossimo 20 febbraio 2016 presso il Centro di accoglienza Ernesto Balducci di Zugliano (Udine) dalle 9.30 alle 18.00.

…Leggi tutto »

Afghanistan, dati drammatici

di Anna Mele, Cospe

I dati più recenti raccolti da Human Rights Watch sull’Afghanistan sono davvero sconfortanti.
Al 169 posto per indice di sviluppo umano, l’Afghanistan vantaa il triste primato di paese più pericoloso per le donne, tra le quali il tasso di analfabetismo raggiunge l’80%.  Sono 3 milioni i bambini che non vanno a scuola e il 40% della popolazione non ha accesso alle cure mediche e ai servizi primari. …Leggi tutto »

Burundi, no a missione di pace dell’Unione Africana

di Luca Mershed, Italians for Darfur

La pressione di potenti forze interne ed esterne al Continente africano ha costretto i leader dell’Unione Africana ad abbandonare il progetto di inviare 5.000 peacekeeper in Burundi, in contrasto con la Risoluzione del Consiglio per la Pace e la Sicurezza di dicembre.

I principali gruppi di pressione hanno convinto molti Leader del Continente, presenti al Vertice dell’Unione Africana ad Addis Abeba a gennaio, che l’invio di 5.000 soldati, senza il consenso del Governo del Burundi, potrebbe destabilizzare, ulteriormente, la Regione, dato che il presidente Pierre Nkurunziza aveva dichiarato che qualsiasi “missione di pace” sarebbe stata considerata come una forza d’invasione. …Leggi tutto »

Darfur, nuovi raid aerei: oltre 20mila sfollati

Italians for Darfur

Gli sfollati interni del Darfur continuano a fuggire dai combattimenti a Jebel Marra, zona a cavallo tra tre Stati della regione, così come il numero di coloro che cercano protezione nei campi UNAMID nel Darfur Nord ha raggiunto 21.000 civili.

“La Missione Ibrida delle Nazioni Unite-Unione Africana in Darfur (UNAMID) ha detto che a partire dal 31 gennaio, il numero degli sfollati cercando rifugio nelle vicinanze nel campo a Sortoni, nel Darfur Nord, è aumentato a 21.328 da 14.770. Questo include 13.269 bambini “, ha detto il vice portavoce dell’ONU, Farhan Haq.
Haq ha sottolineato, inoltre, che il numero di civili che sono fuggiti da Jebel Marra, Jebel Si e Fanga Suk, nel Darfur Centrale, presso i campi di Ruanda e Argo a Tawila, nel Darfur Nord, è aumentato a 9,209 civili.
Il portavoce ha, anche, affermato che i gruppi di aiuto stanno fornendo assistenza umanitaria di emergenza per i nuovi sfollati. Ha aggiunto che una collaborazione fra le agenzie umanitarie è iniziata nel campo rifugiati di Sortoni il martedì.

 

#NoHateSpeech. Guardian limita possibilità commenti articoli per gestire meglio discussioni

Carta di Roma

Sempre più testate si pongono il problema della gestione dei commenti. Mentre il Guardian decide di limitarli, muove i primi passi un progetto per la realizzazione di strumenti open source per la promozione di community costruttive. …Leggi tutto »

Colombia, impegno Onu per concretizzare pace tra FARC e Governo

Luca Mershed, Italians for DarfurIl Governo della Colombia e la guerriglia delle FARC lo scorso 2 febbraio hanno firmato un fondamentale accordo nella parte finale del processo di pace che sta avendo luogo al L’Avana da più di tre anni. Nel quadro di questo accordo, si è deciso che le Nazioni Unite manderanno degli esperti a verificare il cessate il fuoco bilaterale e definitivo –anche se non si è ancora deciso il termine esatto di quando inizierà- con lo scopo finale di porre termine alla guerra ed alla deposizione delle armi da parte delle FARC.

“(Tutto ciò) è una dimostrazione che entrambi le parti interessate, il Governo e le FARC, vogliano porre fine definitivamente al conflitto armato che si sta producendo nel Paese”, ha assicurato Humberto De la Calle, Capo della delegazione del Governo nelle negoziazioni.

Secondo quanto accordato dalle parti, si creerà un meccanismo tripartito –Governo, FARC, ONU- di monitoraggio e verifica dell’accordo bilaterale sul cessate il fuoco e delle ostilità definitivo, oltre che della deposizione delle armi con il fine di “assicurare fiducia e garanzie per il suo compimento”. “I negoziati sono entrati in una tappa definitiva”, ha sottolineato il numero due della guerriglia e Capo negoziatore, Iván Márquez.

La Missione delle Nazioni Unite sarà integrata dagli osservatori dei Paesi membri della CELAC, l’organismo d’integrazione latinoamericano promosso dall’ormai morto presidente venezuelano Hugo Chávez. Entrambe le parti interessate si sono accordate per chiedere al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, attraverso il Governo colombiano, la creazione immediata di questa Missione politica con osservatori non armati per un periodo di 12 mesi, prorogabili su richiesta del Governo Nazionale e delle FARC.

Secondo quanto spiegato dal presidente Juan Manuel Santos, gli osservatori saranno membri dei Paesi scelti dalle Nazioni Unite nella consultazione con il Tavolo dei Negoziati del L’Avana “così da seguire la prassi abituale per questo tipo di missioni in tutti i processi di pace nel Mondo”. Per esempio, che non partecipino i Paesi limitrofi, come il Venezuela, coordinatore del processo di pace. “Si tratta di osservatori non armati e non di una Missione di mantenimento della pace dei caschi blu”, ha spiegato Santos.

“Con quest’accordo stiamo percorrendo i passi che ci porteranno alla concretizzazione di questi negoziati”, continua De la Calle. Santos ed il leader delle FARC, Timochenko, si erano accordati il 23 settembre di darsi sei mesi per firmare in modo definitivo l’accordo di pace. Tuttavia, questo fatto aveva generato molte controversie: le FARC affermano che quanto accordato entrerebbe in vigore solo insieme al cosiddetto accordo di giustizia, siglato il 15 dicembre, ma il Governo ha assunto una posizione totalmente contraria in quanto vorrebbe accelerare i negoziati il più possibile per non prorogare la firma, cosa che aumenterebbe i costi politici.

De la Calle ha voluto precisare che “non stiamo pensando di truccare il cessate il fuoco per renderlo fittizio”. Dal passato 20 luglio vige uno stop unilaterale per le FARC che hanno rispettato e che il Governo ha celebrato e riconosciuto pubblicamente. La risposta dell’Esecutivo colombiano a questa tregua è stata la sospensione dei bombardamenti contro gli accampamenti dei guerriglieri.

Tutti sperano che la guerra termini in modo rapido e concreto in quanto dopo 50 anni di conflitto le perdite dal punto di vista economico, politico, sociale ma soprattutto di vite umane (8 millioni) sono state eccessive.

…Leggi tutto »

Burundi, fosse comuni. La denuncia di Amnesty e i timori di un nuovo genocidio

di Antonella Napoli

 

Ormai in Burundi l’orrore è senza fine. Decine di fosse comuni piene di cadaveri sono state scoperte nei pressi della capitale Bujumbura. A denunciarlo Amnesty International. Secondo l’organizzazione per i diritti umani, in possesso di immagini satellitari e video, oltre che di numerose testimonianze, quasi un centinaio di persone sarebbero state uccise dalle forze di sicurezza nel mese di dicembre in una repressione seguita ad alcuni attacchi armati a basi militari  e sepolte fuori città. …Leggi tutto »

Presentazione libro “A ferro e fuoco”

Associazione Amici di Roberto Morrione

Il 31 gennaio alle ore 18.30 alla Casa delle Donne Lucha y Siesta, in Via Lucio Sestio a Roma, si terrà la presentazione del libro “A ferro e fuoco. Fumi tossici nella città eterna” di Edoardo Belli, Rossella Granata, Elena Elena Tessa Risi, Valentina Vivona. Il libro è edito da Kogoi Edizioni e nato dalla video inchiesta Anello di fumo, vincitrice nel 2014 della terza edizione del premio Roberto Morrione.

L’inchiesta “Anello di fumo”, dalla quale è nato il volume, parte dai fuochi dei rifiuti che vengono appiccati dai rom nei loro stessi campi e, invece, scopre di una catena di illeciti e di corruttele più lunga e spaventosa. Era quindi necessario un libro che approfondisse quell’inchiesta e rivelasse i retroscena. Gli attori di questo circuito velenoso non sono i rom, non solo. Sono le istituzioni silenti, gli organi d’informazione distratti, le autorità preposte al controllo vacanti, le imprese che trattano lo smaltimento complici e corree, le zone d’ombra che gravitano intorno all’AMA. Una rete che sostiene e occulta la “terra dei fuochi romana”.

PROGRAMMA 31 GENNAIO 2016

• ore 18:30 inaugurazione mostra fotografica “Vita tra i rifiuti”
reportage fotografico sulle periferie della Capitale, dove la vita è sopravvivenza tra accampamenti abusive e accampamenti di fortuna
• ore 19:00 presentiamo la pubblicazione nata dall’inchiesta anticipatrice dei fatti di Mafia Capitale con le autrici Rossella Granata e Elena Risi.

 Interverranno:

Nello Trocchia, giornalista d’inchiesta (Il fatto quotidiano, La Gabbia)
Mara Filippi Morrione, portavoce dell’Associazione Amici di Roberto Morrione
Associazione LIBERA contro le mafie
Cinecittà Bene Comune rete territoriale VII Municipio

 

…Leggi tutto »

Venezuela, opposizione sventa tentativo Maduro di imporre nuove restrizioni alla democrazia

Luca Mershed, Italians for Darfur

 

Il Governo di Nicolas Maduro, Presidente del Venezuela, ha dichiarato lo Stato d’Emergenza Economica, che secondo l’opposizione non mira solo a combattere la crisi che ha colpito recentemente il Paese, ma cerca anche di strappare le funzioni legislative dalla nuova maggioranza dell’opposizione all’Assemblea Nazionale (Parlamento). …Leggi tutto »