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30 ANNI DI FONDAZIONE LEO AMICI – VENERDÌ 9 DICEMBRE A “PIÙ LIBRI PIÙ LIBERI” DI ROMA

TRENT’ANNI DI ATTIVITÀ NEL VOLONTARIATO:
CON FONDAZIONE LEO AMICI E ASSOCIAZIONE DARE
SE NE PARLA IN OCCASIONE DELLA PRESENTAZIONE DI
“LEO – L’UOMO SENZA TEMPO” ULTIMO LIBRO DI CARLO TEDESCHI, DEDICATO AL FONDATORE DEI DUE ENTI .

APPUNTAMENTO VENERDÌ 9 DICEMBRE 2016
ALLA FIERA “PIÙ LIBRI PIÙ LIBERI” DI ROMA,
NELLA SALA RUBINO, ALLE ORE 14.00

CON LA PARTECIPAZIONE DI CARLO TEDESCHI, DELL’ATTRICE LUCIA VASINI
E DELLA COMPAGNIA TEATRALE “I RAGAZZI DEL LAGO”

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La preghiera comune contro chi parla di guerra di civiltà

di Elisa Marincola
La notizia più importante di queste giornate di confusione e paura diffusa è arrivata dal mondo musulmano ed è una buona notizia: l’appello dei religiosi alle proprie comunità per andare a pregare nelle chiese cristiane, come omaggio a padre Jacques Hamel, massacrato da due balordi autoproclamatisi miliziani dell’Isis, ma anche e soprattutto per dare un segnale univoco di fratellanza con le altre fedi ora nel mirino del califfato. E, forse, anche per ricordare che la stragrande maggioranza di morti vittime del terrore islamista sono gli stessi musulmani. …Leggi tutto »

In fuga da Boko Haram, insultato e picchiato: Emmanuel è morto

di Redattore Sociale

Emmanuel è morto. Il 36enne nigeriano ridotto in fin di vita dopo una violenta colluttazione con un italiano ieri a Fermo, nelle Marche, ha cessato di vivere questo pomeriggio. Emmanuel, insieme, alla compagna Chimiary, sono ospiti da otto mesi del seminario arcivescovile di Fermo, nel progetto gestito dalla Fondazione Caritas in veritate di don Vinicio Albanesi. Accolti dopo esser sfuggiti a Boko Haram, dopo aver attraversato il Niger, superato le terribili violenze della Libia e sbarcati nel nostro paese. …Leggi tutto »

100 giorni per la pace

di Flavio Lotti
*Coordinatore della Marcia PerugiAssisi

Aiutaci ad organizzare la PerugiAssisi del 9 ottobre. Dobbiamo abbattere i muri della disinformazione, della rassegnazione, dell’indifferenza. Ce la faremo se ci sarai anche tu! …Leggi tutto »

Dopo Dacca, Baghdad

di Pino Scaccia

In questa guerra ormai senza confini del terrorismo, non siamo più solo noi, i “crociati”, gli obiettivi ma tutti quelli che sfuggono al fondamentalismo più radicale. Non è più neanche un conflitto di classe perché pare che gli attentatori di Dacca fossero tutti figli di famiglie benestanti. Hanno colpito – secondo le testimonianze – tutti quelli che non conoscevano il Corano. Così come a Istanbul. Il fanatismo religioso jihadista non finisce mai, non concede tregua, si dissemina per il mondo, colpisce con ossessiva caparbietà. …Leggi tutto »

Bangladesh, una scia di omicidi impuniti di blogger e attivisti laici

di Riccardo Noury

Il sanguinoso attacco di venerdì sera contro un locale pubblico frequentato da stranieri nella capitale Dacca ha concentrato l’attenzione sulla catastrofica situazione del Bangladesh, un paese in preda a una forte polarizzazione politica, in cui sempre più potere stanno assumendo i gruppi armati islamisti. …Leggi tutto »

Giornata contro la tortura

di Ilaria Cucchi

Oggi si celebra la 18esima Giornata Internazionale contro la tortura.  Oltre 223mila cittadini hanno firmato il mio appello per chiedere l’introduzione di questo reato in Italia.
Nessun individuo potrà essere sottoposto a tortura o a trattamenti o punizioni crudeli, disumani e degradanti”. Dichiarazione universale dei diritti umani, articolo 5
Adesso condividi questo video e invita altre persone a firmare:


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25-26 giugno “twitter action” per Giulio

di Antonella Napoli

Il 25 gennaio spariva nel nulla in Egitto Giulio Regeni, ricercatore italiano ritrovato poi morto il 3 febbraio lungo una strada periferica che dal Cairo si estende fino ad Alessandria. Il 25 giugno, a cinque mesi dalla sua scomparsa, e il 26, data in cui ricorre la Giornata internazionale per le vittime della tortura, Amnesty International ha promosso una mobilitazione per riportare all’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica il caso Regeni. …Leggi tutto »

Catania, il confine tra le due città

di Giovanni Caruso, foto Mara Trovato

Signora mia ha sentito? A San Cristoforo si spara di nuovo e ci è andato di mezzo un ragazzino, mi spiace per la creatura! Meno male che io abito nell’altra città!
Sì, meno male, cara signora, noi stiamo oltre il confine, e se poi incominceranno a sparare ancora, che si ammazzino tra di loro!

Vi ricordate quando negli anni Ottanta nei bar, sugli autobus o nei salotti si ascoltavano queste parole? Quando si diceva che quelle sparatorie erano regolamenti tra bande di criminali comuni e “scassa pagghiari”. Vi ricordate quanto tempo c’è voluto per capire che quelle sparatorie quotidiane erano guerre di mafia, e quando si è capito che quelle guerre servivano anche ai notabili, ai politici e ai quattro cavalieri dell’apocalisse mafiosa?
Ieri la nostra città si è svegliata con gli antichi colpi di pistola sparati “da dentro il confine”. Quel confine tra la città bene e i quartieri, i soliti quartieri del centro storico. Un confine ben preciso, tra San Cristoforo e il “nostro mondo” che non va turbato.
Via Salvatore Di Giacomo, angolo via Madonna dell’aiuto. Cinque colpi di pistola, cade gravemente ferito un uomo quarantenne e viene ferito a una gamba un ragazzino di quindici anni. Vittima innocente? O vittima inconsapevole di un sistema che da anni sfrutta i minorenni come corrieri per portare la droga dal nascondiglio allo spacciatore? Un quindicenne che si vuole già grande dai cattivi maestri più adulti, un quindicenne pronto a sparare? Un quindicenne a cui si è tolta la scuola per gli interessi economici di una politica istituzionale che deve tagliare, incominciando proprio dai quartieri dove le scuole, unici presidi di legalità e democrazia, dovrebbero essere ad ogni angolo di strada.
La scuola Doria di via Cordai non esiste più, ma uno spacciatore ogni sera prende il suo posto. Voi brava gente lo sapevate? A voi brava gente basta indignarvi nel leggere quattro righe che vi raccontano il fatto di cronaca. Ma avete mai pensato che se i quartieri stanno oltre quel confine tracciato apposta è frutto di un peccato originale? Chi ha tracciato quel confine non visibile ma reale? Lo ha tracciato chi vuole che San Cristoforo sia governata da quello stato chiamato mafia. E questo fa comodo. Per controllare i voti, per creare dipendenza attraverso la povertà, la disoccupazione, la negazione dei diritti attraverso l’ignoranza.
Voi che vivete oltre il confine avete mai pensato di conoscere e contaminarvi con il popolo dei quartieri? Probabilmente sì, quando fate beneficienza o portate un giocattolo e dei vestiti dismessi e questo vi mette la coscienza a posto. Ma non basta questo tipo di solidarietà, ci vuole ben altro.
Ci vuole che chi sta oltre il confine dei quartieri urli a chi ci governa “Basta! Basta con le iniziative di facciata, patinate da lustrini che danno l’immagine di una città felice di tanta cultura e bellezza. Basta nascondere il vero volto della città, fatto dai quartieri popolari abbandonati a un degrado costruito ad arte”.
E allora, se tutti e tutte valichiamo quel confine narrando con verità ciò che vedremo e ascolteremo, se insieme denunceremo le bugie di chi ci governa, avremo la concreta speranza che ogni ragazzino e ragazzina torni a vivere la sua età in libera coscienza, un’età dove si ha il diritto di giocare e di imparare, e soprattutto di scegliersi il futuro, e non vedere più una mano che impugna una pistola pronta a uccidere. Utopia? Riflettete con coraggio e altruismo, e poi rispondete. Noi resistiamo al di qua del confine, cercando di buttarlo giù

Amministratori Sotto Tiro

di Avviso Pubblico

180 i casi di amministratori minacciati nei primi cinque mesi del 2016. E’ stata presentata a Roma la Prima Marcia nazionale che si svolgerà a Polistena il 24 giugno. …Leggi tutto »