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#NoHateSpeech. Guardian limita possibilità commenti articoli per gestire meglio discussioni

Carta di Roma

Sempre più testate si pongono il problema della gestione dei commenti. Mentre il Guardian decide di limitarli, muove i primi passi un progetto per la realizzazione di strumenti open source per la promozione di community costruttive. …Leggi tutto »

Colombia, impegno Onu per concretizzare pace tra FARC e Governo

Luca Mershed, Italians for DarfurIl Governo della Colombia e la guerriglia delle FARC lo scorso 2 febbraio hanno firmato un fondamentale accordo nella parte finale del processo di pace che sta avendo luogo al L’Avana da più di tre anni. Nel quadro di questo accordo, si è deciso che le Nazioni Unite manderanno degli esperti a verificare il cessate il fuoco bilaterale e definitivo –anche se non si è ancora deciso il termine esatto di quando inizierà- con lo scopo finale di porre termine alla guerra ed alla deposizione delle armi da parte delle FARC.

“(Tutto ciò) è una dimostrazione che entrambi le parti interessate, il Governo e le FARC, vogliano porre fine definitivamente al conflitto armato che si sta producendo nel Paese”, ha assicurato Humberto De la Calle, Capo della delegazione del Governo nelle negoziazioni.

Secondo quanto accordato dalle parti, si creerà un meccanismo tripartito –Governo, FARC, ONU- di monitoraggio e verifica dell’accordo bilaterale sul cessate il fuoco e delle ostilità definitivo, oltre che della deposizione delle armi con il fine di “assicurare fiducia e garanzie per il suo compimento”. “I negoziati sono entrati in una tappa definitiva”, ha sottolineato il numero due della guerriglia e Capo negoziatore, Iván Márquez.

La Missione delle Nazioni Unite sarà integrata dagli osservatori dei Paesi membri della CELAC, l’organismo d’integrazione latinoamericano promosso dall’ormai morto presidente venezuelano Hugo Chávez. Entrambe le parti interessate si sono accordate per chiedere al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, attraverso il Governo colombiano, la creazione immediata di questa Missione politica con osservatori non armati per un periodo di 12 mesi, prorogabili su richiesta del Governo Nazionale e delle FARC.

Secondo quanto spiegato dal presidente Juan Manuel Santos, gli osservatori saranno membri dei Paesi scelti dalle Nazioni Unite nella consultazione con il Tavolo dei Negoziati del L’Avana “così da seguire la prassi abituale per questo tipo di missioni in tutti i processi di pace nel Mondo”. Per esempio, che non partecipino i Paesi limitrofi, come il Venezuela, coordinatore del processo di pace. “Si tratta di osservatori non armati e non di una Missione di mantenimento della pace dei caschi blu”, ha spiegato Santos.

“Con quest’accordo stiamo percorrendo i passi che ci porteranno alla concretizzazione di questi negoziati”, continua De la Calle. Santos ed il leader delle FARC, Timochenko, si erano accordati il 23 settembre di darsi sei mesi per firmare in modo definitivo l’accordo di pace. Tuttavia, questo fatto aveva generato molte controversie: le FARC affermano che quanto accordato entrerebbe in vigore solo insieme al cosiddetto accordo di giustizia, siglato il 15 dicembre, ma il Governo ha assunto una posizione totalmente contraria in quanto vorrebbe accelerare i negoziati il più possibile per non prorogare la firma, cosa che aumenterebbe i costi politici.

De la Calle ha voluto precisare che “non stiamo pensando di truccare il cessate il fuoco per renderlo fittizio”. Dal passato 20 luglio vige uno stop unilaterale per le FARC che hanno rispettato e che il Governo ha celebrato e riconosciuto pubblicamente. La risposta dell’Esecutivo colombiano a questa tregua è stata la sospensione dei bombardamenti contro gli accampamenti dei guerriglieri.

Tutti sperano che la guerra termini in modo rapido e concreto in quanto dopo 50 anni di conflitto le perdite dal punto di vista economico, politico, sociale ma soprattutto di vite umane (8 millioni) sono state eccessive.

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Illuminare le periferie. Storie dal Sahara

di Carta di Roma
«Siamo interessati alle persone e alle loro esperienze, a ciò che hanno da dire. Offriamo un’angolazione umana e riportiamo le parole e le storie di coloro che non vengono intervistati dalla maggior parte dei media, ai quali non viene mai chiesta un’opinione», spiega Afef Ben Aicha, caporedattore di Dune Voices.

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L’attentato in Siria contro i musulmani ‘infedeli’ per colpire le speranze di pace a Ginevra

Sembrava che per la Siria si stesse profilando finalmente una svolta, con la partecipazione all’ultimo minuto utile del fronte della ribellione alla conferenza di pace iniziata domenica scorsa a Ginevra.
Ma gli attentati multipli a Damasco dello Stato Islamico, che ancora una volta ha voluto colpire i musulmani ‘infedeli’, hanno segnato i colloqui in Svizzera, forse il principale obiettivo del gruppo terroristico. …Leggi tutto »

LA TORCIA OLIMPICA PER I RIFUGIATI

di Carlo Verna
L’ Olimpiade è la più grande festa del mondo in pace. A Rio saranno 206 le nazioni rappresentate e il Brasile sarà ad agosto per una ventina di giorni il centro del mondo. In passato non sono mancate polemiche, da ultimo ai Giochi di Pechino, per l’assoluta impermeabilità del CIO alle questioni dei diritti umani. Ecco perché avrebbe meritato maggior risalto l’annuncio dell’attuale presidente del comitato olimpico Thomas Bach, che ha
voluto anticipare al mondo la scelta di far passare la torcia anche dalle mani di un rifugiato.Una sorta di bandiera anche per loro. Il presidente del comitato olimpico si è pure intrattenuto giocando a pallone nel campo di Eleonas ad Atene, familiarizzando e tirando quattro calci ad un pallone insieme coi rifugiati iraniani e afghani.‎ Finalmente l’importante è partecipare ad un mondo più solidale, ma in pochi se ne sono accorti.

Burundi, fosse comuni. La denuncia di Amnesty e i timori di un nuovo genocidio

di Antonella Napoli

 

Ormai in Burundi l’orrore è senza fine. Decine di fosse comuni piene di cadaveri sono state scoperte nei pressi della capitale Bujumbura. A denunciarlo Amnesty International. Secondo l’organizzazione per i diritti umani, in possesso di immagini satellitari e video, oltre che di numerose testimonianze, quasi un centinaio di persone sarebbero state uccise dalle forze di sicurezza nel mese di dicembre in una repressione seguita ad alcuni attacchi armati a basi militari  e sepolte fuori città. …Leggi tutto »

Presentazione libro “A ferro e fuoco”

Associazione Amici di Roberto Morrione

Il 31 gennaio alle ore 18.30 alla Casa delle Donne Lucha y Siesta, in Via Lucio Sestio a Roma, si terrà la presentazione del libro “A ferro e fuoco. Fumi tossici nella città eterna” di Edoardo Belli, Rossella Granata, Elena Elena Tessa Risi, Valentina Vivona. Il libro è edito da Kogoi Edizioni e nato dalla video inchiesta Anello di fumo, vincitrice nel 2014 della terza edizione del premio Roberto Morrione.

L’inchiesta “Anello di fumo”, dalla quale è nato il volume, parte dai fuochi dei rifiuti che vengono appiccati dai rom nei loro stessi campi e, invece, scopre di una catena di illeciti e di corruttele più lunga e spaventosa. Era quindi necessario un libro che approfondisse quell’inchiesta e rivelasse i retroscena. Gli attori di questo circuito velenoso non sono i rom, non solo. Sono le istituzioni silenti, gli organi d’informazione distratti, le autorità preposte al controllo vacanti, le imprese che trattano lo smaltimento complici e corree, le zone d’ombra che gravitano intorno all’AMA. Una rete che sostiene e occulta la “terra dei fuochi romana”.

PROGRAMMA 31 GENNAIO 2016

• ore 18:30 inaugurazione mostra fotografica “Vita tra i rifiuti”
reportage fotografico sulle periferie della Capitale, dove la vita è sopravvivenza tra accampamenti abusive e accampamenti di fortuna
• ore 19:00 presentiamo la pubblicazione nata dall’inchiesta anticipatrice dei fatti di Mafia Capitale con le autrici Rossella Granata e Elena Risi.

 Interverranno:

Nello Trocchia, giornalista d’inchiesta (Il fatto quotidiano, La Gabbia)
Mara Filippi Morrione, portavoce dell’Associazione Amici di Roberto Morrione
Associazione LIBERA contro le mafie
Cinecittà Bene Comune rete territoriale VII Municipio

 

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Ricordando Luchetta, Ota e D’Angelo

” Illuminare le periferie oscurate”, questa è stata una delle tracce seguite dalla iniziativa promossa dalla rivista San Francesco e da articolo 21, e che ha raccolto ad Assisi alcuni dei cronisti costretti a vivere ” Sotto scorta” per aver tentato di indagare su mafie, corruzione e malaffare. …Leggi tutto »

Venezuela, opposizione sventa tentativo Maduro di imporre nuove restrizioni alla democrazia

Luca Mershed, Italians for Darfur

 

Il Governo di Nicolas Maduro, Presidente del Venezuela, ha dichiarato lo Stato d’Emergenza Economica, che secondo l’opposizione non mira solo a combattere la crisi che ha colpito recentemente il Paese, ma cerca anche di strappare le funzioni legislative dalla nuova maggioranza dell’opposizione all’Assemblea Nazionale (Parlamento). …Leggi tutto »

Comunicare le periferie è non lasciare solo chi contrasta le mafie e il malaffare

Di Beppe Giulietti, presidente della Federazione della stampa

 

Per qualche ora, e per l’ennesima volta, Assisi, la sala stampa francescana, i frati del Sacro Convento, hanno aperto le loro porte a chi ha nel cuore le periferie ed opera, in vario modo e con strumenti diversi, per “illuminarle”, per strapparle dall’indifferenza, dal silenzio, dalle disperazioni sociali ed esistenziali.
Tra questi costruttori di pace e di conoscenza ci sono anche quei giornalisti che, in sede locale, nazionale ed internazionale, non hanno esistito a mettere a rischio se stessi pur di non rinunciare a raccontare oscurità ed oscurantismi.

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