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Il 5 gennaio 1984 veniva ucciso Pippo Fava

di Giuseppe Giulietti

 

“Un giornalismo fatto di verità aiuta a combattere la corruzione”, bisogna ripartire da queste parole per comprendere il senso della vita di Pippo Fava, giornalista, scrittore, drammaturgo, uomo di cinema e di mille altri talenti, ammazzato dalla mafia il 5 gennaio del 1984. Oggi quasi tutti lo onorano, ma la sua vita fu segnata da contrasti, aggressioni, tentativi di diffamazione, assalti di ogni tipo con l’obiettivo di fermare le sue inchieste e le battaglie civili condotte con i suoi amici e collaboratori di sempre, per citarne solo alcuni, da Riccardo Orioles a Michele Gambino, da Antonio a Roccuzzo ai figli Claudio ed Elena, recentemente scomparsa.

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Messico, 100 sindaci massacrati negli ultimi anni

di Pino Scaccia

Basterebbero le cifre per dare l’idea della drammaticità della situazione. I narcos in Messico sono talmente potenti che cercano addirittura la strada del dialogo politico. Puntano sul sangue e sono colpiti senza pietà tutti quelli che non si fanno comprare: amministratori, poliziotti e giornalisti. Dieci i reporter assassinati l’anno scorso, ma addirittura 65 negli ultimi cinque anni. Con una violenza inaudita, come è successo l’estate scorsa a Ruben Espinosa, famoso giornalista investigativo, ucciso dopo tremende torture.

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A Senigallia, l’8 e 9 gennaio: “Global Threats/Glocal Education”

di Tavola della pace

 

Come si ferma una guerra? Come si vince il terrorismo? Dopo Parigi cosa cambia? A queste ed altre domande si cercherà di dare risposta nel corso del “Global Threats – Glocal Education”, evento formativo in programma a Senigallia l’8 e 9 gennaio 2016.
Ad organizzare il Corso di formazione e ricerca per insegnanti, dirigenti scolastici, amministratori locali e operatori sociali dedicato all’educazione per una cittadinanza responsabile di fronte alle sfide globali sono Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la pace e i Diritti Umani; Rete nazionale delle scuole per la pace e i diritti umani; Rivista “San Francesco Patrono d’Italia”; Tavola della pace; Assemblea Legislativa delle Marche; Comune di Senigallia; Ufficio Scolastico Regionale delle Marche; ITCG “E.F. Corinaldesi”, Senigallia; Programma nazionale “Pace, fraternità e dialogo. Sui passi di Francesco” 2013-2016 e Programma nazionale “Dalla Grande Guerra alla Grande Pace” 2014-2018.
Location: Senigallia, Rotonda a mare, piazza della Libertà, lungomare di Levante.

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L’esecuzione di massa, attesa, in Arabia saudita e i silenzi colpevoli di chi non sempre vuole vedere

di Antonella Napoli (Italians for Darfur)

 

Sapevamo da tempo che i carnefici dell’Arabia Saudita avrebbero iniziato il nuovo anno con un’esecuzione di massa. Ma la circostanza che alcuni dei 47 giustiziati, tra cui lo sceicco sciita Nimr al Nimr, fossero dei terroristi o semplicemente ritenuti tali, vista la volatilità delle imputazioni e dei processi sommari ai quali sono stati sottoposti, ha messo la sordina quanto tutti, quanto meno chi segue le vicende legate alle violazioni dei diritti umani, ci aspettavamo. Tranne Articolo 21 che con un pezzo della sottoscritta un mese fa, il 2 ottobre, denunciava questo e altri orrori sauditi che non si poteva né doveva ignorare.
Oggi la cortina di silenzio si è improvvisamente dissipata. In molti ricordano che il 2015 è stato un anno particolarmente impegnativo per i boia del regno di re Salman bin Abdulaziz Al Saud: sono state decapitare quasi il doppio delle persone rispetto al 2014, 158 contro le 90 dell’anno precedente. Il record degli ultimi vent’anni, come segnalato da varie organizzazioni per i diritti umani.

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Vinci l’indifferenza e conquista la pace!

Di Flavio Lotti
Coordinatore della Tavola della pace

 

“Vinci l’indifferenza e conquista la pace!” Nel primo giorno dell’anno nuovo, Papa Francesco non ci chiede di dedicare una giornata alla pace ma di reagire al grande male che sta corrodendo le nostre vite e il nostro tempo: l’indifferenza.
Contro l’indifferenza hanno già tuonato in tanti nel corso della storia, laici e religiosi, credenti e non credenti: “Il mondo non è minacciato dalle persone che fanno il male, ma da quelle che lo tollerano” disse un giorno Albert Einstein dopo aver visto crescere il nazismo e la seconda guerra mondiale. “Non ho paura della cattiveria dei malvagi ma del silenzio degli onesti” dichiarò Martin Luther King di fronte alla violenza del Ku Klux Klan. “L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera.” Scrisse Antonio Gramsci nel lontano 1917. “Ciò che avviene, non avviene tanto perché alcuni vogliono che avvenga, quanto perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia fare, lascia aggruppare i nodi che poi solo la spada potrà tagliare, lascia promulgare le leggi che poi solo la rivolta farà abrogare, lascia salire al potere gli uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare.”
Papa Francesco amplifica queste denunce con un’esortazione personale, diretta a ciascuno di noi: “Non abbandonatevi alla rassegnazione e all’indifferenza!”

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Illuminare #nohatespeech

Lo scorso 18 dicembre, nella sala Walter Tobagi della sede della FNSI, dopo i saluti e l’introduzione di Giuseppe Giulietti, appena eletto Presidente della Federazione Nazionale Stampa Italiana a seguito della dolorosa scomparsa di Santo Della Volpe, è stato presentato “Illuminare le periferie del mondo”, il contenitore al quale conferiranno i loro contributi trentadue associazioni per tenere viva l’attenzione sui temi trascurati dall’informazione generalista, quelli che riguardano le periferie del mondo e della stessa Italia, dove non pochi giornalisti vivono scortati per aver affrontato le organizzazioni criminali nelle aree dove esercitano la loro professione ma le cui storie rimangono troppo spesso relegate alla stampa locale.

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